Che cos'è il Design for Manufacturing (DFM)?

Scritto da: Mark Taber
3/27/2023

Tempo di lettura: 4 min.

Con il termine Design for Manufacturing si intende il processo di progettazione che tiene conto dei vincoli o dei problemi legati alla produzione.

Questo processo permette di esaminare le procedure di assemblaggio, i test e i potenziali problemi in fabbrica sin dalle prime fasi della progettazione, aiutando a prevenire gli errori e a rendere più efficiente l'intero processo produttivo. Si tratta di un aspetto di fondamentale importanza per tutti i produttori che cercano di migliorare la loro efficienza e di fornire prodotti di qualità superiore. Grazie a questa pratica, i tecnici del reparto R&S e della produzione possono lavorare in modo coordinato e collaborativo, contribuendo a eliminare i problemi che ostacolano l'immissione sul mercato di prodotti innovativi in tempi più rapidi.

Vantaggi del Design for Manufacturing

Grazie a questa collaborazione, i prodotti vengono realizzati in maniera corretta già al primo tentativo. Questo porta a:

  • Percentuali di riuscita del prodotto più elevate
  • Riduzione del lead time
  • Soluzioni più convenienti
  • Trasparenza nella progettazione e nella produzione

Perché il Design for Manufacturing è importante?

In un tipico ambiente di produzione, gli ingegneri non vedono l'impatto che i loro progetti possono avere sul processo e sulla linea di produzione. Molti produttori non sono coinvolti nella progettazione, il che li porta a non tenere conto delle caratteristiche produttive nelle decisioni tecniche. Ciò comporta costi e tempi aggiuntivi per i produttori, soprattutto in fase di avvio e di commercializzazione.

In altre parole, spesso la produzione viene colta di sorpresa da progetti complessi, lunghi e/o costosi da implementare perché non può accedere alle informazioni sulla progettazione del prodotto sin dalle prime fasi del processo. A complicare le cose c'è il fatto che progettazione e pianificazione della produzione utilizzano sistemi, strumenti e formati di file diversi. In più, il processo di trasferimento del progetto alla produzione varia da stabilimento a stabilimento.

Questa mancanza di uniformità e interoperabilità fa sì che la produzione debba ricorrere a diverse risorse per ottenere i dati necessari, per esempio distinte base (Bills of Materials), disegni CAD (Computer Aided Design), mock-up digitali (DMU), ecc. Senza strumenti che forniscano una visione olistica di queste risorse, trasformarle in una MBOM (distinta base di produzione) diventa un esercizio frustrante e lungo.

Poiché ogni reparto e stabilimento utilizza processi specifici e isolati per creare e gestire i propri prodotti, il risultato è un notevole lavoro manuale per tradurre i progetti tecnici in piani di produzione.

Design for Manufacturing: 5 princìpi chiave

Il Design for Manufacturing aiuta a risolvere questi problemi consentendo di ottenere i dati giusti al momento giusto. E lo fa rispettando cinque princìpi chiave:

  1. Prendere decisioni in ambito tecnico che siano supportate dalla produzione. . Coinvolgete gli ingegneri di produzione già nelle prime fasi di sviluppo del prodotto in modo strutturato. Ciò significa collegare in modo chiaro le attività ai processi e migliorare la condivisione delle informazioni tra i progettisti e la produzione, fino al livello del progetto e del sito. A tal fine è fondamentale l’utilizzo di sistemi di modellazione o prototipazione virtuali e di personalizzazione di massa.
  2. Aumentare la visibilità tra le varie discipline, compresa una maggiore collaborazione in fase iniziale e nelle attività in parallelo. . Riducete il lead time e il tempo di produzione grazie alla realizzazione di prodotti corretti già dalle prime fasi della progettazione. Questo è possibile grazie a mock-up digitali e a processi, prodotti e risorse connessi che aiutano a prendere decisioni basate sui fatti.
  3. Semplificare la conversione della distinta base dalla progettazione alla pianificazione della produzione, comprese le strutture, le trasformazioni 3D e la logica di configurazione. . Migliorate la tracciabilità e l'associabilità tra le MBOM specifiche d'impianto e semplificate la riconciliazione delle BOM sfruttando l'associabilità delle MBOM specifiche d'impianto e un processo di modifiche univoco. Ciò consente di migliorare il riutilizzo e di aumentare i tassi di successo dei prodotti.
  4. Creare uno scambio di dati basato su standard tra il reparto di sviluppo prodotti e gli altri sistemi aziendali. . Tra questi vi sono sistemi come ERP (Enterprise Resource Planning), APS (Advanced Planning and Scheduling), MES (Manufacturing Execution System), QMS (Quality Management System) e sistemi di manufacturing intelligence. Utilizzando informazioni comuni e omogenee sulla progettazione e sui componenti tra i vari processi aziendali e le persone, i produttori possono creare e gestire i deliverable a valle, come documenti, piani di processo e istruzioni, aumentando l'efficienza e la qualità dell'azienda.
  5. Unificare la gestione delle modifiche tra reparto tecnico e produzione. . Qualsiasi modifica apportata dai progettisti, ad esempio a una procedura di lavoro o a un pezzo di ricambio, ha un impatto a valle in fabbrica. Con una maggiore visibilità sul processo di modifica, i produttori possono valutare meglio l'impatto di tale variazione subito nelle prime fasi del processo. Ottimizzando l'implementazione di queste modifiche si ridurrà notevolmente la quantità di rilavorazioni e scarti.

Fattori che influenzano il Design for Manufacturing

Per rispettare questi principi e realizzare le finalità del Design for Manufacturing, i produttori devono essere in grado di gestire le variazioni dei processi di lavorazione e/o dei metodi di produzione per lo stesso pezzo o prodotto in stabilimenti diversi. Ciò implica la capacità di:

  • Gestire i file di progettazione, i dati operativi, i processi, le componenti, le competenze, i documenti e le istruzioni di lavoro per lo stabilimento utilizzati, dalla fase progettuale fino alla produzione.
  • Sfruttare la logica delle distinte base configurabili quando si utilizza la pianificazione dei processi.
  • Supportare la gestione della configurazione nella pianificazione del processo produttivo
  • Supportare la gestione delle modifiche tecniche nel contesto della pianificazione della produzione.
  • Integrare i sistemi APS, MES, QMS e di manufacturing intelligence.
  • Supportare la produzione a ciclo chiuso, ad esempio, incorporando la pianificazione e la programmazione avanzate e la gestione delle operazioni di produzione.
  • Simulare diversi metodi di produzione o processi nei centri di lavoro produttivi.

Il ruolo del PLM

I produttori possono rispondere a tutti questi requisiti e rispettare tutti e cinque i principi utilizzando un software di gestione del ciclo di vita dei prodotti (Product Lifecycle Management, PLM). Un software PLM unisce i mondi della progettazione e della produzione, fornendo una visione comune dei dati condivisi. In particolare, consente di collegare i requisiti di produzione ai prodotti, ai processi e alle risorse, rendendoli facilmente accessibili e visualizzabili.

Grazie alla capacità di pianificazione dei processi produttivi del software PLM di PTC, Windchill, i produttori possono creare e gestire le descrizioni dei processi in un repository affidabile e che tiene conto delle modifiche. I piani di processo, creati a partire da una BOM di produzione associativa, consentono di visualizzare le modalità di assemblaggio di un prodotto (risorse e processi). Sfruttando dati 3D e in rete, la produzione può definire e convalidare i processi incorporando opzioni e regole.

Con Windchill, i produttori possono ridurre drasticamente il time to market, poiché gli sviluppatori possono riutilizzare i progetti precedenti. I processi produttivi diventano più fluidi grazie a procedure specifiche per la configurazione o per l'impianto che includono sequenze multiple di operazioni. I progettisti possono creare flussi ottimali che migliorano l'efficienza e forniscono prodotti di qualità superiore grazie al feedback e alla facilità di produzione.

 

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Tags: CAD Gestione del ciclo di vita del prodotto (PLM) Windchill Trasformazione digitale

Informazioni sull'autore

Mark Taber

Mark Taber è vicepresidente marketing.

Nel suo ruolo attuale, Mark guida l'introduzione della trasformazione dell'ingegneria digitale che permette alle aziende di trarre vantaggio dai cambiamenti fondamentali dei prodotti, l'Internet of Things (IoT)

Mark ha più di 30 anni di esperienza nell'ambito dell'automazione dei processi, dell'integrazione delle applicazioni, della sicurezza informatica e dello sviluppo. Prima di PTC, Mark è stato CEO di Active Endpoints (acquisita da Informatica), un'azienda di automazione dei processi. Laureato alla Wharton School, Mark vive attualmente a Raleigh, North Carolina.